Senza più i privilegi feudali di cui avevano goduto i suoi antenati, Sigismondo Castromediano onora la sua casata e Cavallino per la nobiltà d'animo, la lealtà verso i suoi ideali, l'onestà intellettuale.

Attraverso tutto l'ottocento, abbraccia la lotta risorgimentale per la libertà e l'unità d'Italia, conosce le prigioni borboniche, diventa membro del primo parlamento dell'Italia unita.

Nei suoi ultimi anni si ritira in dignitosa povertà a Cavallino, dove muore nel 1895, circondato dal rispetto dei suoi concittadini.