NOTA BIBLIOGRAFICA



Fonti popolari e letterarie

Trovo una certa difficoltà a stendere la bibliografia relativa a questo DIZIONARIO. Per le fonti orali, inesauribile miniera lessicale è stata la tradizione popolare con l'insieme delle sue memorie e notizie, con tutta la sua cultura e civiltà, e a questo punto dovrei menzionare tanti e tanti vecchi amici e conoscenti, contadini, massari, artigiani, casalinghe, operaie, bottegai, commercianti, professionisti e intellettuali, con i quali ho avuto continui rapporti socio-culturali; per le fonti scritte dovrei compilare un lunghissimo elenco sistematico delle opere consultate, dei libri letti, dei testi esaminati, dei saggi valutati e vagliati; in pratica dovrei mettermi a copiare gli autori e i titoli dell'intero schedario della Biblioteca Provinciale e di quello dell'Ateneo di Lecce, per quanto della produzione dialettale salentina hanno in catalogo. Qui non è il luogo e, pertanto, mi limito a fare ad essi riferimento e rimando.

Non posso esimermi, però, dal citare i documenti più remoti dell'idioma leccese, i quali suscitano sempre curiosità e interesse:

Questi ultimi tre documenti stanno in 'Ottocento poetico dialettale salentino', Galatina 1954.

I circa 1.200 proverbi riportati nel Dizionario provengono e dalla viva voce del popolo leccese e dalle seguenti raccolte:

Molti altri proverbi sono stati rinvenuti sparsi tra le pagine dei testi dialettali letti e consultati.

Fonti antologiche

A riprova dell'uso di parole particolari, oltre che per motivi antologici, sono stati trascritti versi dei seguenti autori autenticamente leccesi:

Nei brani poetici citati è stata rispettata la grafia usata da questi autori, eccezion fatta per i vari e diversi segni del suono cacuminale, i quali sono stati uniformati nella doppia -δδ-, e per la segnalazione della pronunzia dolce e blesa del suono sibilante schiacciato semplice del nesso sç- (di tipo napoletano).

Moltissimi altri brandelli di composizioni poetiche sono stati tratti dai canti popolari leccesi, di cui alcuni sono di mia antica conoscenza, parecchi mi sono stati dettati a viva voce da miei vecchi concittadini; molti, infine, sono stati ricavati dalla raccolta di A. CASETTI - V. IMBRIANI, Canti popolari delle province meridionali, Torino 1871.1

Lessici e vocabolari

Ritengo utile segnalare le opere lessicografiche leccesi, che hanno preceduto questo mio lavoro:

Nella formulazione delle definizioni in italiano delle singole voci leccesi sono stati consultati:



  1. Circa quest'opera, Salvatore Panareo (ed io concordo con lui) dice che è una raccolta "importante per numero di componimenti, non per bontà ed esattezza di trascrizione, già che su un migliaio di canti... i più sono poco corretti e perdono perciò ogni valore sotto il punto di vista glottologico"; Canti popolari di Terra d'Otranto, Apulia 1910. Avverto che i brandelli, indicati come provenienti da 'Cavallino' e da 'Lecce' e da me trascritti nel DIZIONARIO, sono stati adattati e adeguati nella grafia alla peculiare parlata leccese.