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CAPITOLO II: IL VILLAGGIO INDIGENO

Paragrafo 7

Oggetti vari



All'interno delle capanne, nello strato più profondo e antico, sono stati rinvenuti diversi oggetti risalenti all'età eneolitica; tra quelli che presentano una forma ben riconoscibile segnaliamo:



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Capanna n. 2 - 1 pietre scheggiate, 2 oggetti macinello, 3 pendente di pietra, 4 astragalo di cervo, forato e usato come pendaglio (contro il malocchio?).

Fuori dai vani delle capanne, ma nelle immediate vicinanze (presso Porta Nord-Est), pure essi risalenti all'età del Bronzo, sono stati rintracciati i seguenti oggetti: uno strumento di selce levigata a punta con dorso leggermente ricurvo; una punta di osso levigata solo all'estremità; una fuseruola biconica; un punteruolo triangolare di osso lungo cm. 12.6; un frammento di spatola in osso.

Dall'esame dei suddetti reperti si è portati a concludere che scarsa in questo periodo è sulla ceramica la decorazione sia in graffito o a pressione e sia in rilievo; sono da ricordare solo gli orli a tacche incise, le incisioni a punti profondi e a linee a motivi regolari sui supporti a clessidra.

Si sa che, nel tempo, le stoffe sono le più deperibili tra le materie, e infatti non si sono trovati resti di tessuto. Però possiamo immaginare che quei contadini-pastori indigeni si coprivano con una semplice tunica di lino, di canapa o di lana e, d'inverno, si riparavano il capo con un caldo cappuccio. Le fanciulle, dotate di sentimenti più fini, adornavano il collo e le braccia con fili di conchiglie forate, con collane di denti di bestie, con pendagli e rondelle di ceramica.



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Oggetti risalenti all'età del Bronzo, rinvenuti nelle adiacenze delle capanne: 1 bulino di pietra, 2 - 3 punteruoli di osso, 4 fuseruola biconica di pietra, 5 spatola in osso, da 6 a 10 cocci di vasi, con decorazioni incise.

Il livello generale di vita presuppone un regime sociale regolato da norme di doveri e di diritti non scritte (la scrittura era sconosciuta). Gli ordinamenti erano discussi e approvati nell'Assemblea del villaggio e venivano applicati e fatti rispettare da un Consiglio di anziani, esperti e saggi, i quali, a loro volta, sceglievano il Capo del villaggio, il più valente e capace, autorevole e deciso.

Il «villaggio indigeno di Cavallino», dunque, inquadrato in un vasto àmbito, andrebbe a collocarsi nel periodo iniziale della cosiddetta civiltà appenninica e precisamente nella primiera fase arcaica che si fa risalire ai lontani secoli XIX-XVIII (1800-1700) a. C.






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