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Cavallino - Cronistoria 1780-1900
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Premessa Un avvenimento ecclesiale Il periodo murattiano (1807-1815)

Un avvenimento ecclesiale

Nel corso del Settecento la popolazione del feudo di Cavallino, nonostante l'alta mortalità infantile e le non rare carestie ed epidemie, è cresciuta passando dai 942 ai 1058 residenti stabili (Lecce nel 1800 contava non più di 13.000 abitanti).

Nel frattempo, circa cinquanta casette, sempre e ancora con il tetto a cannicci ed èmbrici, sono sorte contigue su due file fuori Porta dell'Annunziata, in zona Palummaru in direzione Campurande. Allora il Signore di Cavallino, il marchese-duca don Giacinto Maria Castromediano, avuto sentore che nel Reame di Napoli ora là serpeggiava la peste, ora qua si diffondeva il colera, progetta di ampliare il perimetro delle mura per includervi le nuove abitazioni.

Don Giacinto muore nel 1781 senza erede diretto, perciò nel casato dei Castromediano gli succede il fratello Gaetano, l'amico intimo del re Ferdinando di Borbone. Ed è proprio don Gaetano che tra gli anni 1781 e 1790 porta a compimento l'erezione del campanile della Chiesa Madre e, inoltre, fa abbattere la vecchia e stretta porta dell'Annunziata (nel punto in cui si divaricano via Caprarica e via San Cesario) e ne fa costruire una nuova, imponente, parecchio più in là, ora detta Porta S. Giorgio.

Siamo a fine giugno 1795 e nel corso dell'ultima settimana i cresimandi, dietro cortese invito rivolto a loro dall'arciprete don Francesco Saverio Marchiello, hanno liberato dai ciuffi di erbacce il largo spiazzo del Convento e la strada Convento sino a porta Caracciolo, comunemente denominata Porta Lecce; i volonterosi cavallinesi hanno ripulito anche la sede pavimentale della vasta piazza fatta di tufo e pietrisco pressati, piazza qua e là cosparsa di cespi di graminacee, di crespigni e di parietarie.

Sabato, prima del tramonto, la campana grande e la campana piccola della Chiesa si mettono a suonare festose: i battagli pendolano ritmicamente tanto da capire sùbito che a batacchiarli sono le lunghe braccia esperte e allenate di mastro Cìccio de Pandis campanaro.

… di lin - di lon, di lin - di lon / din - di lon - don - don

L'allegro scampanio, ben amalgamato nelle due tonalità, si effonde dall'alto del campanile nuovo, nuovo perché ultimato - come mostra la data incisa nel riquadro - appena otto anni prima, nel 1787; alle spese di costruzione hanno partecipato anche i Cavallinesi, contribuendo con offerte generose e prestando gratuite giornate lavorative.

… di lin - di lon, di lin - di lon… Lo scirocco porta il suono fino a Tafagnano, ma talvolta qualche folata capricciosa sospinge il suono dei rintocchi verso "lu Piru".

… din - di lon - don - don, din - di lon - don - don… I campagnoli e i cavapietre e i carrettieri che tornano dal lavoro, passando per la piazza, sollevano lo sguardo fino alle finestrelle del campanile e poi con composta letizia affrettano i passi per rientrare in famiglia.

In casa tutti sono impegnati nei preparativi per la festa di domani, quando verrà Monsignore per impartire ai giovanetti, dopo quattordici anni dalla volta precedente, la santa cresima.

E, difatti, il pomeriggio di domenica 2 giugno 1795 da Lecce giunge puntuale la carrozza vescovile ed entra in paese per Porta Caracciolo. Sulla piazzuola del Convento attendono il marchese-duca don Gaetano con la moglie donna Anna Vernazza, figlia del duca di Castrì; l'arciprete don Francesco Saverio Marchiello con il Capitolo al completo, costituito dai preti don Angelo Balba, don Giuseppe Baldassarre, don Tommaso Arigliani, don Francesco de Pandis detto 'papa Cìcciu', don Tommaso de Luca detto 'papa Masi', don Oronzo Ingrosso, don Tommaso dell'Anna; ci sono, inoltre, gli otto Domenicani (cinque frati sacerdoti e tre fratelli laici) e, come autorità civili, oltre al Sindaco Giuseppe Arigliani con la moglie Antonia Garrisi e ai quattordici Decurioni, sono presenti anche il notaio Ippazio Greco con la moglie Lucia Garrisi e i medici Crescenzio Baldassarre e Filippo Marchiello con le mogli donna Angela e donna Peppina.

Tutti i maggiorenti del paese e una folla festante accolgono Sua Eccellenza Reverendissima don Salvatore Spinelli, battendo le mani e gridando "Viva il nostro Vescovo", "Viva Bonsignore".

Si forma il corteo. Avanti si dispongono appaiati i cresimandi: i ragazzi indossano il vestito nuovo confezionato per l'occasione, di foggia comune e di taglia piuttosto abbondante affinché possa durare il più a lungo possibile come vestito della festa; le ragazze sono vestite di bianco, da verginelle, con un lungo velo di tulle che scende dalla testa sino a terra.

Dietro alle autorità religiose e civili seguono i parenti dei cresimandi, anch'essi vestiti a nuovo: le donne hanno messo gli stivaletti verniciati ai piedi e sul capo il velo nero ricamato, gli uomini hanno messo gli scarponi ai piedi e la coppola in testa; i bonatenenti, invece, hanno in testa il cappello e tengono sbottonata la giacca per far notare la catenella d'argento dell'oriolo da taschino.

In chiesa, lungo il lato destro entrando, sono raccolti 83 maschi (70 cavallinesi, 13 forestieri) con accanto i rispettivi padrini; lungo il lato sinistro sono ben composte 77 femmine (di cui 15 venute dai paesi viciniori) accompagnate dalle madrine.

L'arciprete don Francesco Saverio ha già approntato un quadernetto intestato

Liber
Confirmatorum ab Excell.mo
ac Rev.mo D:o D: Salvatore
Spinelli Episcopo Liciensi
Caballini              1795
Registro
dei Cresimati dall'Eccell.mo
e Rev.mo Signor Don Salvatore
Spinelli Vescovo di Lecce
Cavallino              1795

Nelle pagine interne il parroco ha steso in latino, manoscritto a penna e inchiostro, l'atto del solenne rito liturgico e l'elenco completo dei Confermati Soldati di Cristo; di ciascun Cresimato trascrive il nome e il cognome, il nome del padre, il nome e cognome della madre, il nome e il cognome del padrino o della madrina, di tutti poi dice la provenienza (sono dati anagrafici bastevoli per iniziare la serie genealogica degli ascendenti delle antiche famiglie di Cavallino).

Per curiosità linguistica e per interesse sociologico, ecco alcuni nominativi trascritti in copia conforme.



Nomina Virorum (nomi dei maschi)
Vitus Paschalis Longo a Caballino filius Benedicti, et Felicitatis Capone coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Franciscus de Pandis

(Vito Pasquale Longo da Cavallino, figlio di Benedetto e di Felicetta Capone coniugi, è stato cresimato = Padrino è stato Francesco de Pandis).


Hyppatius Paschalis de Pandis a Caballino filius Leonardi, et Lucretiae de Giorgio coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Thomas Ingrosso -

Orontius Ciccarese filius Leonardi, et Thomasinae Murrone coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Caietanus Guarascio = omnes a Caballino.

Paschalis Garrisi a Caballino filius Vincentii, et Mariae Pascali coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Notarius Hyppatius Greco -

Caietanus Monittola a Caballino filius Mag.ci Sancti, et Vincentiae Guarascio coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Antonius de Luca q.m Francisci.

Orontius Totaro a Caballino filius Francisci, et Xav.æ Ciccarese coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Marcellinus Baldassarre -

Franciscus Xav.us Bascià a Caballino filius Iosephi, et Sanctae Morrone coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Orontius Zilli.

Dominicus Giannone a Caballino filius Orontii, et Luciae Lezzi coniugum, confirmatus = Patrinus fuit Orontius Nicolaus Marotta -


Nomina Feminarum (nomi delle fanciulle)
Nomina Feminarum (nomi delle fanciulle) Paulina Gigante a Caballino filia Francisci, et Antoniae Pastore coniugum, confirmata = Matrina fuit Antonia Longo -

M.a Xav.a dell'Anna a Caballino filia Iosephi, et Iosephae Gigante coniugum confirmata = Matrina fuit M.a Ant.a Nicolì

Francisca Pascali a S. Caesario filia Nicolai, et Orontiae Malocuore coniugum confirmata = Matrina fuit Lucia Garrisi

Irenes dell'Atti a Caballino filia Ioannis, et Luciae Marchiello coniugum confirmata = Matrina fuit M.a Theresia Calò - -



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