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Pippi De Dominicis
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Poesie inedite

Descorsi a ssulu (monologhi)

La mamma

Una donna anziana, seduta accanto al braciere, fa la calza e pensa e riflette. La dote per mia figlia Pippi è pronta. Appena un giovane garbato mi chiederà la sua mano, al più presto li farò sposare. Io non ho la pazienza che possiede comare Ndata, la quale sopporta in casa la figlia, che è fidanzata da quindici anni, e il suo zitu moroso, che

a ccasa stae la sira, a ccasa la matina,
a mmenzadìa, la èspera, …a dhai se fita ogn'ura.

Spesso succede che stai con gli occhi ben aperti, sorvegli continuamente gl'innamorati,… ma un giorno o l'altro scopri che hanno combinato il pasticcio!

La Peppina s'è fatta bellina, me l'ha detto pure Celestina, che le augura di crescere santa e di pensare al Signore;

ma fìgghiama me crìsçiu ca penza cchiùi all'amore!

Ieri incontrai prima lu Pippi che mi chiese: «Cce fface la Peppina?». Poi mi salutò lu Ntoni che mi domandò: «A ddu ete la Peppina?». Sono entrambi bravi giovani, ma lu Pippi… ha la casa piena e "a dhai nci su' turnisi!"

ca a nfine te la fine… idhu cu lla ricchezza,
e a fìgghiama ni basta la tota e lla bellezza.

L'altro giorno Peppina era in chiesa, non indossava nemmeno il vestito della festa, eppure tutti i giovanotti l'adocchiavano. Inoltre sa cucire, cucinare, lavare e stirare: che cosa pretendere di più da una futura sposa? Posso dire a voce alta che al futuro sposo la Pippi mia porterà

bellezza, ngarbamienti, dota, unestità…

La sartina

Sono stanca, mi affatico dalla mattina alla sera a lavorare d'ago e la mia maestra sarta mi compensa con soli dieci soldi la settimana, che non posso nemmeno spendere per me stessa.

Li zzicchi e ssani e ssarvi tocca lli dài allu sire.

Le mie amiche Ndata e Ntunietta cambiano spesso vestito, talvolta mettono la veletta, qualche fiata infilano persino i guanti, e attirano gli sguardi dei giovanotti. Io, invece… D'ora in poi eseguirò qualche lavoro straordinario; mi nutrirò di solo pane tanto nessuno se ne accorgerà; rinunzierò all'acquisto di nuova biancheria intima, tanto, con la veste lunga sino alle caviglie, nessuno mi spierà sotto.

«Abbetu nu ffa monecu» - dice sempre lu tata;
gnernò! comu ai estuta, cussì si' ccarculata!

Raffaeluccio, il mio corteggiatore, forse nota che io ci sfiguro accanto a lui, che è sempre pulito e impomatato.

A Maria il cappotto lo ha confezionato l'innamorato che è sarto, gli orecchini a Lisa li ha regalati il fidanzato che è muratore; Raffaeluccio mio mi promette che fra quattro anni terminerà gli studi e mi chiederà in sposa. Allora farò morire d'invidia tutte le amiche,

quandu "Donna Chiarina" nforsa m'hanu cchiamare.

Prima de lu ballu

Mentre mi preparo per andare a ballare, la mamma mi esorta a vestirmi elegantemente, ricordandomi che non sono più una ragazzina, ho vent'anni e devo cercarmi un fidanzato.

nnu zzitu? cce bè pìttula? Zicca ca te lu trei!

Amelia, Tilde, Gina, si vantano di essere corteggiate da più giovanotti, ma lo dicono per farmi crepare dalla rabbia; non sono neanche belle, ma ci sanno fare, le civettuole. Addolorata, poi, è così brutta di viso e di corpo, eppure cambia un moroso la settimana.

E ieu mo', per esempiu, nu ete ca me uantu,
ma brutta comu ccerte nu ccrìsçiu ca su' ttantu!

Ho un viso grazioso, un naso e una bocca regolari, gli occhi celesti, anche se un po' smorti. Purtroppo,

Lu piettu è scarciulidhu… La sarta nci curpau
ca dissi mminta uatta, dha rìcchia, e sse scerrau.

Quella volta, no?, un giovanotto, ballando la mazurca, mi tenne abbracciata tanto stretta che gli sentivo balzare il cuore nel petto, però io non mi lasciai coinvolgere e rimasi freddina e circospetta. Egli m'incontra, mi saluta, ma ancora non si decide a farmi la dichiarazione d'amore. Io temo che con il mio carattere riservato metto i pretendenti in suggestione.



Lu Preite

Noi semplici preti non possiamo andare avanti in questo modo: viviamo nella carestia. Qualcuno può controbattere che la messa è rincarata rispetto al passato. È vero, però prima i cristiani te ne ordinavano una ogni giorno e i soldi non mancavano, adesso invece le ordinazioni di messe private scarseggiano. Mo' tocca stamu a spàssiu.

Noi sacerdoti dovremmo costituire un Comitato e recarci in delegazione dal Papa di Roma e dire: - Santo Padre, se l'ostia che tu e noi consacriamo è identica, se unico è il Cristo, se uguale è il Vangelo, perché ogni tua messa vale un milione e ogni nostra messa costa meno di cinque lire? Troppa è la differenza… Non potremmo spartire più equamente? Noi con questa tariffa misera non ce la facciamo più a campare dignitosamente.

Inoltre noi preti siamo troppi; si sono aggiunti anche i giovani sacerdoti, i quali fanno concorrenza,

mìnanu a nterra l'arte, fàcenu a cci cchiù tira
e bi' ca se cuntèntanu cu mmenu de nna lira!

Per di più gratis, noi anziani abbiamo da ricevere le confessioni, da distribuire le comunioni, da impartire le estreme unzioni con le lunghe veglie, …tuttu a ngloria de Diu! Meno male che le messe dei defunti vengono pagate bene; purtroppo da qualche tempo in paese non ci sono epidemie… e si muore raramente…

Insomma, uarda e biti se nun è nnu castìu
cu ss'aggia sçi' rrendutta cussì l'arte de Diu!

L'Arcipreite

Dall'alba, quando mi sono levato dal letto, sino ad ora non ho avuto un momento di riposo; lavoro più di tutti eppure non guadagno più degli altri sacerdoti. Ed io che pensavo di fare preti i due miei nipoti…: è più vantaggioso che essi facciano i facchini di piazza!

Dopo aver recitato il primo ufficio, vai a dire messa, e poi sei costretto a rimanere ancora in chiesa, perché

senza cu aggi tiempu tte pigghi lu café,
se nd'ene na pettecula ca ole sse cunfessa,
e nnu nni pueti dìcere: - scusa ca au de pressa…

altrimenti le vecchie bizzoche si mettono a criticare e a malignare: «Però,… se fosse stata una bella giovane…»

Finito di confessare la prima penitente, lasci il confessionale, credi di esserti liberato… e invece

ene la serva e dice: - Curri ca si' bulutu.

(a questo punto il monologo s'interrompe)




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