Poesie inedite

Il giovane De Dominicis, invero, ama con affetto sincero la paziente Mariuccia e in più componimenti poetici, alludendo a lei, la sua donna amata, la ricorda, la loda e la invoca con il nome di "Linda" (alla maniera di Dante che ha la sua "Beatrice", del Petrarca che ha la sua "Laura", del Leopardi che ha la sua "Silvia").

A campagna

Linda mia, vieni con me in campagna, dove regna il silenzio e si può udire

Linda cara, vieni con me in campagna, dove i fiori, i vermi, gli uccelli fanno l'amore. Lì in campagna desidero che tu mi rammenti le gioie passate

Morse lu state

O Linda, finita è l'estate e malinconici sono i canti degli uccelli, così come mesto è il pianto del cuore che piange la fine del primo amore. I pampini della vigna sono ancora verdi

Ricordo, o Linda, quanto fu spiacevole il momento in cui nella tua bella chioma scoprii il primo capello bianco. Purtroppo, il tempo passa inesorabile. Amata mia, finisci tu di consumare la passione di questo mio cuore,

Sira d'ottobre

Tra le rovine di un'antica torre crollata una rosa emanava l'ultimo alito profumato e nel cielo imbrunito luccicava una stella solitaria. Al tronco rugoso d'un vecchio albero si abbarbicava l'edera perenne e, posato sul ramo spoglio di fico, un uccello cantava l'amore morente.

O Linda, Linda, nu te llamentare

I - O mia eterna fidanzata, non ti rattristare se vedi le piante sfiorire, le foglie cadere, il sole intepidire.

Pensa con nostalgia ai fiori che un giorno cogliesti, alle rose che un giorno sfogliasti, ai garofani bianchi che un giorno gettasti via.

II - Non hai già provato le gioie dei nostri cuori innamorati? Non hai già gustato i tanti e tanti trasporti amorosi? Il tempo è volato inesorabile e i venti hanno portato via gli anni…