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Cavallino attraverso i secoli


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Prefazione Bibliografia ragionata


Prefazione

L‘amico prof. Giovanni Paladini, che dirige il periodico DOMANI, molto tempo fa mi pregò con gentile insistenza di stendere una breve storia di Cavallino da pubblicare, in quattro o cinque puntate, sul suo giornale.

Pur essendo io curioso e interessato alle vicende di casa nostra, cioè del paese natìo, accolsi l’invito con scarso entusiasmo, convinto che le testimonianze, le fonti, i dati e i documenti di un lontano passato riguardanti un minuscolo borgo, poi casale, in fine comune, quale fu Cavallino, fossero oltremodo limitati; ero persuaso, insomma, che, raccogliendo informazioni sulle vicende in qualche modo interessanti e sui fatti più o meno importanti di Cavallino, avrei potuto riempire una ventina di cartelle, bastevoli per poche puntate da pubblicare sul mensile locale.

Dopo aver trascorso alcuni giorni nella Biblioteca Provinciale, nella Biblioteca dell’Università e nell’Archivio di Stato di Lecce, cominciai via via a rendermi conto che le notizie e i dati riguardanti il nostro paesetto non erano rari. E le mie ricerche si infittivano e gli appunti diventavano sempre più copiosi e le schede crescevano di numero, tanto che, per pubblicare integralmente quanto stavo elaborando, sarebbero occorse per lo meno una dozzina di puntate.

Dopo l’uscita degli estratti dei primi capitoli sul periodico DOMANI, alcuni amici e parecchi compaesani mi esortarono e invogliarono a raccogliere, in seguito, in un libro le notizie relative alla storia di Cavallino.

Proprio da questi incitamenti, dunque, nacque la decisione di compilare la Storia di Cavallino, e allora crebbe in me l’impegno di ampliare le ricerche e di completare il lavoro considerando e fissando la vita degli abitanti del paese dal punto di vista sociale, economico, politico, religioso, culturale.

Una volta posto come scopo quello di scrivere una monografia, cominciai, dunque, ad impegnarmi per inquadrare vicende e fatti paesani in un discorso storico più completo, che contemplasse unitariamente la vita materiale e la vita spirituale dei nostri antenati.

Un primo intento è stato quello di inserire, integrare e amalgamare le vicende cavallinesi nella più vasta storia salentina e napoletana, senza mancare, quando era necessario l’aggancio, di accennare alla situazione dell’Italia nei periodi coevi.

Il tema-guida dell’opera è la storia delle classi cosiddette subalterne dei contadini, dei pastori, dei servi e degli artieri, i quali, mediante un conflitto lento ma ininterrotto con i potenti, riuscirono ad emergere, a riscattarsi, ad imporsi, fino a diventare loro i protagonisti a volte ribelli, più spesso rassegnati della loro vita secolare.

Insisto, per mettere in evidenza che la mia non è la storia dei Castromediano, signori feudatari di Cavallino, ma è l’umile e sofferta storia della gente cavallinese.

Il filo conduttore del discorso è il progresso incessante, continuo, che portò i nostri antenati a sempre migliori condizioni di vita e a sempre più elevati valori umani.

Altro tema ricorrente è la ricostruzione dell’ambiente usuale relativo alla vita quotidiana, alle attività lavorative, all’organizzazione e stratificazione sociale nel corso dei diversi periodi, di modo che sia possibile ai lettori trovare spunti e motivi di confronto tra il passato e il presente e formarsi l’idea vera che la storia non è altro che una continuità temporale.

Un aiuto notevolissimo mi fu dato (e gliene sono molto grato) dall’arciprete don Gino De Filippo, il quale mi fornì una copia delle “Memorie” di Chiliano Castromediano: sono pagine inedite e contengono i dati riguardanti l’albero genealogico del casato dei Castromediano dal 1600 al 1850 (le scarne notizie sono limitate alla discendenza dei soli marchesi-duchi e non anche ai baroni predecessori). Un ringraziamento va a Paolo Garrisi, che ha curato la copertina e mi ha fornito le fotografie che sono inserite nel libro ed integrano il testo.

Tengo a dichiarare, infine, che il libro non ha la pretesa di essere un lavoro critico-scientifico; gli ho voluto dare espressamente una veste e una funzione didattico-divulgativa.

L’opera è indirizzata non ai dotti, i quali le cose in essa dette già le sanno, ma ai cittadini cavallinesi e si prefigge di offrire in uno stile semplice e con un linguaggio facile notizie vere, certe, alcune curiose e divertenti e dati autentici, documentati e documentabili, su quella che è stata la storia di CAVALLINO ATTRAVERSO I SECOLI, affinché noi Cavallinesi, aiutandoci – perché no? – anche con la fantasia, per sentirci più completi e realizzati, possiamo riandare alle origini, “alla ricerca delle nostre radici”.


L’autore

Cavallino maggio 1984




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