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Cavallino attraverso i secoli
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Prefazione Bibliografia ragionata Dalle origini
alla caduta dell'impero romano


Bibliografia ragionata


Fonti:


Statuti della Città di Lecce. Archivio di Stato – Lecce

E’ un codice manoscritto in pergamena di 40 pagine in 8°, suddiviso in otto rubriche, le quali contengono ordinazioni, capitoli, dazi, bandi, emanati dai signori feudatari Raimondello Orsini del Balzo, Maria di Enghien e Giovanni Antonio, loro figlio, principi di Taranto e conti di Lecce.

Gli atti costituiscono il punto di partenza per lo studio delle condizioni economiche, politiche e amministrative nonché sociali della città di Lecce, del casale di Cavallino e dell’intero contado dall’inizio alla fine del sec. XV, giacché le disposizioni contenute negli Statuti rimasero in vigore per molti anni ancora dopo la fine della contea.


Libro Rosso della Città di Lecce. Archivio di Stato - Lecce

E’ un grosso registro (ora diviso in due volumi) di circa 1.500 pagine (numerate a matita) contenente le copie manoscritte di moltissimi documenti originali riguardanti in massima parte la città di Lecce e il suo contado; non mancano alcuni atti, i più recenti, che interessano privati cittadini.

I documenti sono rilegati senza ordine cronologico; il più antico rimonta al 25 aprile 1344, il più recente è una memoria datata 14 agosto 1807.

La raccolta contiene grazie, immunità e privilegi, ordinazioni, statuti, dazi, lettere esecutorie e altri strumenti emanati e concessi dai vari Sovrani, Luogotenenti e Viceré del Regno di Napoli, ed atti politici, finanziari e amministrativi deliberati dalla Città di Lecce.


Cronache:


Nella Biblioteca Provinciale di Lecce sono conservate le opere di alcuni scrittori locali vissuti in diversi periodi di tempo, i quali, sotto forma di brevi appunti, annotavano notizie e fatti spiccioli di cronaca salentina e leccese.


M. LUCIO CARDAMI: Diarii. Stamperia dell’Iride, Napoli 1851

Il cronista che, com’egli stesso dice, nel 1463 fu sindaco di Gallipoli, con prosa scarna annota gli avvenimenti di un qualche interesse accaduti dal 1410 al 1494 in Terra d’Otranto: le visite dei personaggi reali, le grandinate, le invasioni di insetti, la peste, il terremoto, ecc. Le annotazioni, nonostante qualche inesattezza di datazione, sono attendibili.


ANTONELLO CONIGER: Cronache. Stamperia dell’Iride, Napoli 1851.

L’autore leccese visse dalla metà del sec. XV fino ai primi anni del XVI. Attingendo da scrittori anteriori, egli inizia la sua cronaca dall’anno 910 e con brevissime annotazioni (e con scarso discernimento critico) segna i fatti che a lui sembrano interessare la città di Lecce, il suo contado e la Terra d’Otranto. Nella sua opera si riscontano numerosi errori di date. Il racconto delle vicende si fa più lungo e particolareggiato e le date diventano più precise man mano che il cronista annota gli avvenimenti contemporanei. Molte sue notizie trovano riscontro nei diplomi del Libro Rosso della Città di Lecce.


ANDREA PANETTERA: Notizie della Città di Lecce (dal 1618 al 1655)

la cui lettura suscita solo curiosità, poiché le notizie spicciole riguardano solamente fatti e avvenimenti di cronaca nera (furti, ferimenti, assassini, impiccagioni, ecc.).



Più interessanti, invece, sono le notizie che tramandano:


GIUSEPPE CINO: Memorie... Ossia notiziario di molte cose accadute in Lecce, dall’anno 1656 sino all’anno 1719.

FRANCESCO ANTONIO PICCINNI: Cronache. Principiano le notizie di Lecce (1723-1779)

entrambi pubblicati nella Rivista Storica Salentina.



Lavori di ampio respiro, corretti, ben informati e particolareggiati sono le opere di due altri scrittori leccesi:


GIULIO CESARE INFANTINO: Lecce Sacra. Lecce 1634

GIACOMO ANTONIO FERRARI: Apologia Paradossica. Lecce 1707

Il primo nella sua opera, una delle prime stampate in Lecce, si occupa principalmente degli edifici sacri: chiese, conventi, monasteri, ma non manca di dare brevi cenni sull’amministrazione cittadina, sui mercati e sulle fiere; attinge dai documenti ufficiali. Alcune pagine dell’opera sono dedicate a dare notizie intorno ai casati della nobiltà leccese e dunque anche su parecchi membri della famiglia dei Castromediano durante il periodo della baronia cavallinese.

L’opera del secondo è ricchissima di erudizione. L’autore si prefigge di dimostrare la superiorità di Lecce in tutti i tempi e in tutti i campi su tutte quante le altre città del regno, eccettuata Napoli. Interessanti sono le notizie circa le funzioni del percettore regio, del portulano, del catapano e del baglivo; in lungo elenco riporta cronologicamente i governatori della provincia e i vescovi della diocesi di Lecce.

Dall’attenta lettura delle suddette opere è facile ricavare un quadro realistico delle condizioni economiche e sociali delle popolazioni salentine e quindi degli abitanti di Cavallino nei tempi coevi.



Per inquadrare le varie vicende e le diverse situazioni politiche, economiche, sociali, amministrative e culturali del piccolo borgo di Cavallino attraverso i secoli, dalle origini fino alla metà del ‘900, prima nel vasto campo storico dell’Italia e del Regno di Napoli, poi nel complesso più ristretto della regione pugliese, quindi nel più limitato contesto della Terra d’Otranto e della Contea di Lecce e, infine, nell’ambito particolare del feudo, è stata assai utile la consultazione dei seguenti testi:


GABRIELE PEPE: Storia generale d’Italia e d’Europa. Firenze 1950;

LEOPOLDO MONTANARI: Storia e civiltà dell’uomo. Ediz. Calderini - Bologna 1980;

G. A. SUMMONTE: Historia della Città e Regno di Napoli. Napoli 1749;

BENEDETTO CROCE: Storia del Regno di Napoli. Laterza- Bari 1931;

SAVERIO LA SORSA: Storia di Puglia. Bari 1960;

FRANCESCO CARABELLESE: La Puglia nel sec. XV. Bari 1901;

GIOVANNI GUERRIERI: La Terra d’Otranto nel 1734;

AMILCARE FOSCARINI: Armerista e notiziario delle famiglie nobili, notabili e feudatarie di Terra d’Otranto estinte e viventi. Tip. Lazzaretti - Lecce 1903;

PIETRO PALUMBO: Storia di Lecce. Lecce 1910;

FRANCESCO CASOTTI: Opuscoli d’archeologia, storia e arti patrie. Firenze 1874



Per ulteriori interessanti notizie, che riguardano specificatamente alcuni circoscritti aspetti della storia di Cavallino, sono state tenute presenti le seguenti opere:


SIGISMONDO CASTROMEDIANO: Caballino. Capone Editore 1976

in cui l’autore espone le sue conoscenze archeologiche e la sua opinione sull’origine della città madre di Cavallino e descrive, inoltre, le condizioni sociali del paese natìo intorno alla fine del XIX secolo;


CHILIANO CASTROMEDIANO: Memorie di taluni personaggi della famiglia Castromediano,

le quali, tuttora inedite, presentano la genealogia del casato dei Castromediano, relativa alla serie dei marchesi-duchi;


FILIPPO BACILE: Brevi cenni dei Castromediano di Lymburgh. (Per le feste del gonfalone di Lecce - 1896),

in cui si indicano le cariche e le imprese di alcuni personaggi della famiglia feudataria di Cavallino;


ORLANDA PANCRAZZI: Cavallino. Scavi e ricerche 1964 – 1967. Congedo Editore 1979;

nel testo l’équipe di studiosi, che conduce da alcuni anni i lavori di scavo, tratta il problema storico dell’antichissimo insediamento umano e descrive scrupolosamente le esplorazioni sistematiche effettuate e gli oggetti archeologici rinvenuti nel recinto della città distrutta.




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