Home Page Inizio della pubblicazione
Cavallino - Cronistoria 1780-1900
Capitolo precedente: Capitolo quinto Capitolo successivo:
Istituzione dello Stato Civile comunale Il ritorno dei Borboni Attività del Corpo Civico

Il ritorno dei Borboni

Nel 1815, caduto Gioacchino Murat, torna a sedere sul trono di Napoli il re Ferdinando IV di Borbone, che diventa Ferdinando I Re delle Due Sicilie. Per fortuna egli non ripristina i precedenti diritti feudali né i privilegi nobiliari, ma, nell'ambito municipale, fa proseguire il sistema amministrativo murattiano.

Tramite fra la Corte e la Provincia è l'Intendente, una specie di Governatore o di Prefetto con grandi poteri discrezionali; tramite fra l'Intendente e la popolazione è il Decurionato comunale, cioè la Civica Amministrazione, costituita dal Sindaco e dai Decurioni, tutti rimangono in carica per un biennio e sono riconfermabili.

Ma i maggiorenti del paese a queste cariche non arrivano attraverso libere elezioni popolari…, i sudditi politicamente non contano, non votano, non scelgono e non decidono…

Normalmente entro la prima quindicina del mese di agosto del secondo anno, i Decurioni in carica preparano una terna di candidati alla poltrona di Sindaco e vi segnalano, scelti a maggioranza, tre notabili del paese; poi formano un'altra terna di nominativi per l'incarico di 1° Eletto e un'altra terna per il 2° Eletto, ecc.

Il sistema della formazione delle terne viene applicato per qualsiasi nomina e segnalazione ad un incarico pubblico: Tesoriere, Esattore, Daziere, Conciliatore, Maestro di scuola elementare, Guardia Urbana, Inserviente comunale, Perito apprezzatore, Becchino.

Le terne così preparate vengono "umilissimamente" inviate alla Regia Intendenza di Lecce, che ha sede nel Palazzo dei Celestini (attuale Prefettura), e il Sig. Intendente Presidente della Provincia di Terra d'Otranto, a sua insindacabile discrezione, sceglie tra i tre e nomina.

Serie dei Sindaci e dati demografici della popolazione durante gli anni di regno di Ferdinando I:

anno sindaco nati morti
1815 Monittola Donato, possidente 37 25
1816 " 22 47
1817 " 23 28
1818 " 28 37
1819 " 33 12
1820 Murrone Francesco Saverio, civile 31 20
1821 " 37 19
1822 " 31 16
1823 Garrisi Pasquale, possidente 25 23
1824 " 33 26
1825 " 33 14

Il Corpo Civico, cioè il Decurionato, si riunisce spesso, mediamente una volta al mese, si interessa delle varie ma poche questioni del Comune e cerca di fornire i servizi pubblici essenziali, di sovvenire ai bisogni della povera gente "…con la minore spesa pubblica possibile", data la cronica scarsezza dei mezzi finanziari: la maggiore preoccupazione del Sindaco, assecondato dall'impegno dei Decurioni, è mantenere in pareggio il bilancio comunale annuale.

E la ragione è comprensibile, il motivo è interessato. Tutti i nuclei familiari, anche quelli indigenti, sono gravati da imposte fiscali correnti, la più odiosa delle quali è la tassa di transazione, basata sul numero dei componenti ciascuna famiglia (una specie di tassa di residenza, di soggiorno); inoltre, ogni qualvolta si porta al mulino il grano per la 'pasta fatta in casa' e l'orzo per il pane, c'è da pagare la tassa sul macinato; su tutti i prodotti commerciabili, su tutte le merci che entrano o escono dal paese grava l'imposta del dazio; il sale poi, monopolio di stato, è razionato ed è tanto caro che le madri di famiglia lo usano a pizzico; il chinino, pur esso monopolio di stato, costa tanto che i malati di malaria sono costretti a farne a meno e a curarsi con decotti di gramigna.

Sindaci e dati demografici nel corso del regno di Francesco I:

anno sindaco nati morti
1826 De Matteis Vito, proprietario 33 19
1827 " 31 30
1828 " 30 36
1829 " 32 18
1830 " 29 25

Esclusi i pochi possidenti, i Cavallinesi costituiscono una comunità depressa e, purtroppo, rassegnata. Pertanto, allorché da parte dell'Autorità superiore giunge inattesa una richiesta di contribuzione straordinaria, il Decurionato entra in crisi: chi può ulteriormente essere tassato? Le famiglie campagnole immiserite, no; le vedove con numerosa prole, neppure. I civili, sì, possono essere ulteriormente oberati, ma sono loro i membri dell'Amministrazione, dunque i Decurioni dovrebbero tassare se stessi: ma essi non posseggono un così elevato senso civico e un così profondo sentimento altruistico.

Allora, interminabili sedute di Consiglio: si esamina la situazione di Cassa, si ragiona sull'esosità del Fisco, si cavilla sulla possibilità di evitare la tassazione inattesa. Alla fine si delibera di prender tempo, di rivolgere all'Illustrissimo Sig. Intendente la solita umilissima supplica con la richiesta di rinviare all'anno venturo la riscossione dell'imposta, perché la Cassa comunale è esaurita e neppure tra le pieghe del Bilancio di questo paesello poverello si riesce a trovare una coppia di Ducati. Ma arriva presto la lettera di risposta dell'Intendente: pagare; in qualsiasi modo bisogna trovare i soldi: aumentate i tributi o fate sottoscrizioni volontarie.

E in prosecuzione di seduta i Decurioni riesaminano la posizione di soggiorno del galantuomo Carlo Rizzo da Lecce, il quale, essendo amico dell'Intendente, fa opposizione alla tassa di transazione, affermando che egli e i suoi cari "saltuariamente vengono a passare qualche giorno di villeggiatura nella piccola rustica e scomoda dimora di campagna" alle porte di Cavallino; pertanto non è tenuto a pagare la tassa di residenza e ne chiede la cancellazione.

Non è esatto! - controbatte il Decurionato - I Rizzo vengono a godersi il clima mite e la pace serena del nostro paese di frequente e per lunghi periodi; inoltre in questo paese fanno le loro compere giornaliere; in caso di malattia qui trascorrono la convalescenza e si fanno curare dall'amico medico di Cavallino; la loro abitazione circondata da giardino e vigneto "non è un semplice casinetto, ma un casino vero e proprio". Dunque, la tassa di transazione viene confermata.

Serie dei Sindaci che si sono succeduti durante il Regno di Ferdinando II e indicazione dell'andamento demografico:

anno sindaco nati morti
1831 De Matteis Vito, proprietario 32 26
1832 Garrisi Pasquale, possidente 32  8
1833 " 31 10
1834 " 41 16
1835 " 30 20
1836 " 39 20
1837 " 29 28
1838 Murrone Donato, civile 37 19
1839 " 38 30
1840 " 34 19
1841 Baldassarre Luigi, speziale 41 38
1842 " 29 23
1843 " 29 23
1844 Arigliani Giuseppe, possidente 36 25
1845 " 31 39
1846 " 49 25
1847 Rizzo Vito, proprietario 26 20
1848 " 30 36
1849 " 38 18
1850-52 Ingrosso Oronzo Nicola, contadino

1853-59 Buccarelli Domenico, civile

1860-61 Rizzo Vito, proprietario




Home Page Inizio della pubblicazione
Cavallino - Cronistoria 1780-1900
Capitolo precedente: Capitolo quinto Capitolo successivo:
Istituzione dello Stato Civile comunale Il ritorno dei Borboni Attività del Corpo Civico