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La Cappella del Monte, il Camposanto, la Comunità di Cavallino nell'800
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Strada de lu Calò Strada de li purcili Strada dei Murroni

Strada de li purcili (via Margherita di Savoia)

Dal primo tratto basso della strada de lu Calò si dipartiva a mano sinistra un sentiero indicato con il nome di strata te li purcili in quanto che portava ai posti dove erano sistemati i porcili, le conigliere e i pollai dei marchesi Castromediano. All'inizio di questa viottola malsana, nel cantone a sinistra sorgeva la casa del notaio don Pippi Ippazio Greco (fine '700), nonno di Vincenzo Greco, che fu sindaco negli anni 1862-63 e apprezzato poeta vernacolo; più in là vennero ad abitare i Manno conduttori della Masseria Sant'Alieni, poco oltre abitava il contadino Donato Faggiano, chiamato papa Tunatu sol perché era assai religioso e praticante e partecipava con voce baritonale ai canti liturgici delle sacre funzioni; accanto dimorava la famiglia contadina dei De Pandis denominata de li Dongiuanne, che diede al paese parecchi sacerdoti, tra cui don Giovanni arciprete (verso il 1750), don Francesco detto papa Cìcciu (1800) e don Salvatore chiamato papa Tore (1850). Dopo, la viottola lungo tutto il lato mancino proseguiva fiancheggiata dall'alto muro a secco di cinta della villa.

Nel lato destro della stradicciuola era il vecchio casamento di massaro Vincenzo Garrisi, dove, tra altri, abitò il nipote sacerdote don Vincenzo (+1859); più distanti erano le case dei Nicolì del ramo Cagnateδδa, e poi le case dei Calò, una delle primiere famiglie del borgo (lo dice il cognome).




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