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La Cappella del Monte, il Camposanto, la Comunità di Cavallino nell'800
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Largo Loreto

La strada della Madonna di Loreto confluiva in Largo Loreto, uno slargo di forma irregolare ai cui margini erano costruite le case dei Monìttola del ramo Peppiceδδu e le case e le botteghe dei Baldassarre del gruppo de li Sanapu, i maschi da generazioni maestri d'ascia costruttori di carri, carretti e di attrezzi agricoli di legno (traìni e trainelle, sciarabbà, arate e mmargiali); in una cantonata erano le case dei Totaro Fila del ramo de li Scicchi. Seguiva la dimora dei Gigante del ramo Cutulinu; poi sull'altro lato venivano la casupola, tuttora in piedi, di Salvatore Ingrosso alias Caizza, becchino e inserviente comunale, e l'alloggio-bottega di mèsciu Nzinu Cannizzaru costruttore di telai di canne.

In epoca anteriore al posto del tugurio de lu Cannizzaru c'era la chiesetta seicentesca della Madonna di Loreto e attiguo ad essa si alzava l'arco di Loreto: sia la cappella che la porta ormai decrepite furono abbattute l'anno 1865 dal sindaco Luigi Totaro Fila, notaio.




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