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La Cappella del Monte, il Camposanto, la Comunità di Cavallino nell'800
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Largo Loreto Strada de lu Tutu La chiazza

Strada de lu Tutu (via G. Leopardi)

Dal largo Loreto si dipartiva un bislungo vicolo cieco che popolarmente veniva chiamato strata te lu Tutu, dal soprannome di un personaggio traccagnotto ivi abitante; di fronte si presentava il caseggiato a piano terra di massaro Raffaele Totaro (poi registrato con il cognome Totaro Fila), composto di abitazione, androne, magazzino, rimessa e stalla; poi la viottola proseguiva fiancheggiata da casupole con cortiletto, tra cui quella di Santo Paolo De Masi detto Paulìcchiu, quella di Felice Spedicato detto Felicettu Mirasçu, e l'altra di Donato Pascali chiamato Tunatu Mbrufecune; il vicolo svoltava a sinistra e terminava con la casa (ora cadente) dell'Uru, il simpatico folletto che si divertiva a combinare scherzi agli inquilini della viuzza. Ma un giorno la figlia nubile di Ngiccu Nannercu confessò piangendo di essere stata messa incinta dall'Uriceδδu, e allora lu Ngiccu s'affaccendò con tutto l'ingegno e finalmente riuscì a strappare al reo il berretto fatato (lu coppulinu cu llu brumu) sicché l'Uru, perduti i poteri magici, sparì dalla zona.




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